Forum Internazionale "Staying on Side: How to Stop Match-Fixing"
Sede Unioncamere, Piazza Sallustio 21, Roma
Sala Longhi, 8 Aprile 2014, Sessione del Pomeriggio
La cornice dell'evento
Nel quadro delle azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno degli illeciti sportivi il progetto "Stop Match-Fixing" promosso da Transparency International e finanziato dalla Commissione Europea e da EPFL (European Professional Football League) ed in corso di realizzazione in Germania, Gran Bretagna, Italia, Grecia, Portogallo, Lituania, Polonia e Norvegia, ha consentito - grazie alla ricerca condotta da Transparency International Italia con Università Cattolica di Milano su 500 addetti ai lavori, perlopiù giocatori - di mettere sempre più a fuoco il problema e suggerire le misure da varare. La parte Open Event della due giorni di lavori tra chapters nazionali di Transparency e rispettive leghe calcio ha focalizzato l'attenzione sulla risposta italiana al problema.
I partecipanti
Hanno partecipato all'incontro in Unioncamere, Giancarlo Abete Presidente FIGC, Andrea Abodi Presidente Lega Serie B, Giovanni Panebianco Direttore Dipartimento Sport del Governo, Roberto Helg Presidente Camera di Commercio di Palermo, il Generale Luigi Curatolo dell'unità informativa scommesse sportive, Sylvia Schenk Senior Advisor di Transparency International Berlino, e Paolo Bertaccini Bonoli di Transparency International Italia.
Gli interventi
Il Presidente Abete ha insistito sulla necessità di dare un carattere internazionale alla lotta al match fixing. «L’azione di contrasto all’alterazione di risultati sportivi in Italia è più avanti di tanti Paesi. Ma servono leggi comunitarie che sanzionino i comportamenti fraudolenti. E se pensiamo che federazioni importanti come Argentina, Brasile, Emirati Arabi, citando un recente studio del Cio, non hanno affatto norme, è facile capire la complessità del problema». In conclusione loda il lavoro fatto da Lega Serie B, cita l'"Integrity Tour" di Lega Pro ed auspica un'azione di coordinamento tra le leghe perchè si arrivi ad azioni concrete anche in Serie A.
Il Presidente Abodi - partner italiano del progetto internazionale con Lega Serie B - invoca leggi chiare e pene certeper i trasgressori. Ma anche un incessante azione preventiva, partendo dalle scuole non solo dai settori giovanili delle società. Il presidente Abodi mette al centro la credibilità del sistema. «Se non c’è credibilità si perde tutti. Ecco perché la formazione deve partire dal basso per poi alzare il livello dell’impegno senza equivoci, perché esistono fatturati di varia natura che sono interdipendenti tra di loro. Ma l’etica viene prima delle palestre». In questa direzione si muove la sperimentazione dalla prossima stagione in B del "difensore civico” che affiancherà giocatori e staff tecnici per informarli in tutte quelle situazioni che possono configurare ipotesi di reato. Un'attenzione particolare va poi rivolta alla raccolta di scommesse sportive. Qui il discrimine dovrà essere la legalità per favorire i concessionari autorizzati e contrastare le offerte clandestine che ledono al sistema sottraendo preziose risorse.
Le soluzioni
Lega Serie B, per bocca del suo Presidente Abodi, come outputs della partecipazione al progetto Europeo delinea linee guida per avviare delle concrete azioni in collaborazione con Transparency International Italia e AIC Associazione Italiana Calciatori. Le soluzioni prevedono la possibilità dell’introduzione della funzione/figura del cosiddetto “difensore civico” a disposizione di giocatori ed esponenti degli staff per affiancarli, consigliarli, indirizzarli, informarli in tutte quelle situazioni che possono configurare eventuali ipotesi di reati, rispetto a coinvolgimenti involontari o a minacce e pressioni che abbiano relazione con le manifestazioni sportive. Sarà attivato anche un servizio di cosiddetto “whistleblowing” di segnalazione protetta e coperta per quelle situazioni che ormai richiedono, ai sensi della legge, di essere denunciate. Lega Serie B rafforzerà inoltre il già vigente Codice Etico, meglio esplicitando le implicazioni di condotta in casi critici, e valutando con AIC in che forma possa divenire parte integrante anche del Contratto Collettivo, vale a dire l’accordo che regola i contratti di prestazione sportiva che legano le società agli atleti.
Forum Internazionale "Staying on Side: How to Stop Match-Fixing"
Sede Unioncamere, Piazza Sallustio 21, Roma
Sala Longhi, 8 Aprile 2014, Sessione del Mattino
Nella sessione mattutina, l'agile coordinamento di Transparency Secretariat di Berlino e EPFL nella figura di Jair Bertoni, ha condotto l'esposizione di un carrellata di presentazioni di grande interesse.
Neil Doncaster di Scottish Football League ha raccontanto la recentissima cavalcata che ha portato al lancio nel Gennaio 2014 del progetto "Keep It Clean" rivolto ai calciatori ed operatori del mondo del calcio professionistico, sviluppato in collaborazione con Associazione Calciatori, Società di Bookmakers, terze parti come UK charity "Crime Stopped". Gli fa eco in Austria l'attività di Severin Moritzer (Play Fair Code Austria www.playfaircode.at) con l'avvio a Febbraio 2014 di un Ombudsman system che si innesta su un corposo sistema di prevenzione del match-fixing.
L'esperienza Scozzese e Austriaca prevedono sia la figura dell'Ombudsman che il sistema di segnalazione "Whistlebllowing". Questi strumenti, messi a disposizione dalle leghe calcio a beneficio di calciatori, allenatori e dirigenti, permettono di avere informazioni e consiglio in caso di necessità e di difficoltà, per evitare di incorrere in comportamenti pericolosi per sè stessi e per la squadra di appartenenza. Ill terzo polo attivo su questo fronte è Deutch Football League in Germania, per tutti il principale modello da seguire, attivo da più di un anno in Bundesliga (la prima divisione tedesca) e - come rivela Jurgen Paepke di DFL - ricettivo di circa 15 richieste di assistenza al mese da parte degli addetti ai lavori.
La seconda parte ha visto protagonisti Sylvia Schenk (Transparency International Secretariat) e Gianluca Monte (Sport Unit DG Education and Culture European Commission) con la suggestione di uno sguardo al futuro e lo svelamento delle prossime azioni coordinate: CoE Convention del prossimo Settembre 2014 per la protezione dell'integrità dello sport in Europa che definisce azioni mirate nei paesi EU-28 ed obiettivo di firma da estendersi ai paesi extraeuropei meno preparati su questi temi (Canada, Brasile, Argentina). Alla novità di opzioni per limitare le scommesse (eventi competizioni youth e casi su cui poter scommettere) arriva perentoria la conferma che il match-fixing è una delle priorità massime per il "work plan" dello sport europeo.
Infine, la testimonianza dell'attività di Frederique Winia (FIFPro) e del progetto "Don't Fix it!" e di Mattias Grafstorm (UEFA) con la presentazione dell'azione coordinata di UEFA con EPFL, FIFPro e ECA (European Club Association) e della "UEFA Resolution" (che segue il "position paper" 2013) del recente Marzo 2014 con l'indicazione degli 11 punti chiave per preservare l'integrità nell'ambito delle competizioni calcistiche.
Hotel Londra, Piazza Sallustio, Roma
Il primo giorno del Forum Internazionale è dedicato alla verifica degli obiettivi raggiunti nella lotta la Match-Fixing e allo scambio di best practices tra i soggetti partecipanti.
Si sono alternati nell'esposizione dei lavori realizzati i capitoli di Transparency Germania, Italia, Gran Bretagna, Grecia, Lituania, Portogallo. Sono emerse le diverse punte di eccellenza: TI Germania si è focalizzato sulla formazione dei giovani, aspetto predominante anche nell'esperienza di TI Grecia, ancora in fase di definizione il progetto per TI Portogallo per difficoltà di contatti con le lega calcio e federazione calcistica, imponente indagine statistica da parte di TI Lituania con 100 interviste a calciatori e 250 a giocatori di basket, TI UK ha concentrato gli sforzi sulle pubblicazioni, mentre TI Italia ha attraversato la penisola con importanti workshop presso i clubs calcistici, ha realizzato una sontuosa ricerca ed ha proposto azioni concrete che compongono il "Protocollo di Protezione".
Presenti le leghe calcistiche di tutti i paesi partecipanti, hanno effettuato interventi per l'Italia il Presidente di Lega Serie B Andrea Abodi e per la Germania il rappresentante DFL (Deutch Football League) Jurgen Paepke.
La cornice delle buone pratiche ed esperienze acquisite è stata completata dalla presentazione di interessanti iniziative sorte in Polonia e Norvegia, i due paesi, non inseriti nel gruppo di lavoro del progetto, hanno realizzato progetti pilota nelle rispettive nazioni dopo l'invito al seminario di Berlino a Settembre 2013 come osservatori.
La supervisione dei lavori è stata curata da Paolo Bertaccini di Transparency Italia con Emilija Taseva, Anja Osterhaus e Deborah Unger per il Segretariato Generale di Transparency International, coordinamento della giornata a cura di Jair Bertoni di EPFL (European Professional Football League) co-donor del progetto con EU Comunità Europea.
Sala della Gloria, 12 marzo, ore: 17:00
Dalle ore 17:00 è proseguito il programma del Forum Nazionale con la Tavola Rotonda sul tema "Sport ed Etica" e forte riferimento al fenomeno del Match-Fixing in Italia.
Sono intervenuti Antonio Felici (giornalista France Football, autore dell'apprezzato blog “Felici e Scontenti”), Giorgio Simonelli (docente di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo), Andrea Abodi (Presidente Lega Calcio Serie B), Damiano Tommasi (Presidente Associazione Italiana Calciatori), Caterina Gozzoli (Università Cattolica di Brescia), Paolo Bertaccini (Transparency Italia) che ha condotto la tavola rotonda coordinando gli interventi.
Dati, aneddoti, commenti e testimonianze dei protagonisti si sono alternati nel fluire delle due ore di dibattito, cadenzate da numerosi interventi significativi, dei quali diamo di seguito un breve riscontro.
Il Presidente di Lega Serie B Andrea Abodi, collegato in videoconferenza, afferma con convinzione che: “In passato si agiva più sulle sanzioni, mancava la dimensione della prevenzione che è il vero elemento di novità; Lega Calcio, AIA, AIAC, FIGC, Transparency International, sono ora impegnati in importanti attività di informazione e formazione, allineamento delle sensibilità individuali e di gruppo, innalzamento della responsabilità, è questa la nostra difesa attiva”.
”Oggi durante il workshop con i ragazzi del Brescia calcio, così come era avvenuto per Palermo e Trapani – testimonia Paolo Bertaccini di Transparency - abbiamo trovato sguardi fieri e attenti, percepito desiderio di partecipare a queste iniziative di contrasto al match-fixing e volontà di adottare strumenti utili alla loro difesa”.
Ben riassume il nocciolo della questione il Presidente AIC (Associazione Calciatori) Damiano Tommasi, con un perentorio invito all'azione, “il fenomeno del match-fixing è complesso e in questo si muovono tanti personaggi e tanti interessi, ma – come ripeto sempre ai calciatori – noi siamo l'ultimo anello della catena e quindi quello determinante, se tutti dicono di no, non c'è nessun caso di match-fixing”.
E Fabio Pisacane e Simone Farina – aggiungiamo noi - hanno dimostrato che si può.
L'onore della chiusura nelle parole della padrona di casa, Caterina Gozzoli, “dall'Università, dalla culla delle nuove generazioni, auspichiamo azioni coordinate tra Serie B Serie A Lega Pro, affinché ci siano delle azioni mirate di formazione su questi temi rivolte ai settori giovanili delle squadre”.
Università Cattolica di Brescia, Via Trieste 17, Brescia
Sala della Gloria, 12 marzo, ore: 15:00
Presentazione:
LUCIANO CAIMI, Università Cattolica del Sacro Cuore, Centro Studi Legalità
Presentazione dati di ricerca:
PAOLO BERTACCINI BONOLI, Transparency International
CATERINA GOZZOLI, Università Cattolica del Sacro Cuore
Intervengono al dibattito
ROSALBA ALTOPIEDI, Università degli Studi di Torino
ELOISA CIANCI, Università degli Studi di Bergamo
Nell’ambito del progetto europeo “Stop Match-Fixing” e in vista del Seminario europeo di valutazione con la partecipazione dei rappresentanti delle leghe nazionali che si terrà a Roma il 7 e 8 Aprile prossimi, nel pomeriggio sono stati presentati i dati salienti principali dell’indagine conoscitiva condotta su motivazioni, contesti, cause e rimedi alla problematica delle partite truccate.
La ricerca è stata impostata e condotta da Paolo Bertaccini Bonoli e da Caterina Gozzoli. Un aspetto innovativo dell’indagine, che presenta già una sua compiutezza analitica e che al tempo stesso pone le premesse per successivi approfondimenti e allargamenti di studio, è un approccio metodologico transdisciplinare nel campo delle scienze sociali con l’utilizzo di competenze psicologiche, pedagogiche, antropologiche, sociologiche, storico-epistemologiche.
Tale approccio è coerente con l’obiettivo di focalizzare l’analisi su una compiuta e sostanziale comprensione dei “driver” (i molteplici fattori-guida) che generano i comportamenti, e dunque sulle radici culturali (personali e contestuali), sugli ambienti, sulle dinamiche e sulle percezioni, sulle cause profonde e congiunturali, sui “vissuti” quotidiani, sulle componenti rafforzative e limitative del fenomeno, sulle logiche con cui sono immaginati i rimedi.
La ricerca ha avuto come pubblico di indagine i giocatori delle squadre di Serie B e i loro staff di allenatori, dirigenti e addetti. Un questionario è stato somministrato a tutto il campione d’indagine; un secondo, a fini di approfondimento, a un campione su base territoriale a Palermo e Trapani. Un terzo questionario è stato somministrato a esperiti della tematica e, assieme alle analisi desk, è funzionale ad evidenziare i macro-trends.
Numeri di sintesi:
436 questionari compilati da parte di calciatori e staff club calcistico
32 questionari di approfondimento
11 interviste a opinion leader
I risultati verranno compiutamente presentati in un successivo evento e pubblicati in una sezione specifica di questo stesso web site.